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Immagine del redattoreIng. Claudio M. Lauri

PIANIFICAZIONE Vs IMPROVVISAZIONE

La pianificazione spesso dà il tempo necessario a fare brainstorming e pensare a possibili scenari prima di dedicare tempo, energia e denaro all’idea di business. Ecco perché, il 95% delle volte è meglio la pianificazione, soprattutto se siamo di fronte a una star-up o lanciando un nuovo prodotto o servizio.

Investire tempo nella ricerca, a esaminare possibili alternative del business e a pensare a come gestire gli scenari peggiori, ci faranno raccogliere grandi ricompense in seguito.


D'altra parte, un'eccessiva pianificazione porta spesso all'inazione. Una frase che rappresenta bene il fatto è: "Paralysis of Analysis" – si tratta dell'incapacità di andare avanti in un progetto perché si crede di non avere analizzato tutti i fatti e la riluttanza a continuare le attività finché non si è sicuro al 100% del successo. La verità è che non si può essere sicuro al 100% di nulla, e qualche scenario dovrà essere affrontato con il rischio dell’improvvisazione.


Improvvisare non deve significare ignorare quello che accadrà o quello che devo fare, ma bensì essere flessibili, sfruttare l'onda dell'entusiasmo e della passione. L’improvvisazione non deve essere un salto nel vuoto, deve essere in grado di unire conoscenza, coraggio e fiducia, ma sempre con i piedi per terra.


Allora quando è bene improvvisare? Improvvisare va bene se si ha già una solida base aziendale: finanze in ordine, un modello di business pronto che porterà un reddito affidabile, processi amministrativi stabili che supportano l’attività operativa, ecc.


Per concludere, una combinazione di pianificazione e improvvisazione è necessaria in tutti i progetti aziendali. La chiave è trovare un punto di equilibrio giusto.

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