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INDUSTRIA 4.0, COSA ASPETTIAMO?


L’espressione “Industrie 4.0” è stata usata per la prima volta alla Fiera di Hannover nel 2011 in Germania e d’alcuni anni è, teoricamente, al centro della trasformazione economica in Italia e sicuramente nel resto dei paesi dell’unione e del mondo.


Penso sia valido contestualizzare la cosa. Le rivoluzioni industriali del mondo occidentale sono state tre: nel 1784 con la nascita della macchina a vapore e di conseguenza con lo sfruttamento della potenza di acqua e vapore per meccanizzare la produzione; nel 1870 con il via alla produzione di massa attraverso l’uso sempre più diffuso dell’elettricità, l’avvento del motore a scoppio e l’aumento dell’utilizzo del petrolio come nuova fonte energetica; nel 1970 con la nascita dell’informatica, dalla quale è scaturita l’era digitale destinata all’automazione dei processi e dell’IT (Information Technology) per la gestione e controllo.


Per la quarta rivoluzione ancora non è possibile stabilire bene la sua data d’inizio, ma sappiamo che si fonda nella automatizzazione spinta e sulla interconnettività, utilizzando il big data, l’open data, l’internet of things, il machine-to-machine, il cloud computing e non sappiamo ancora quant’altro. Detto ciò, sono più che sicuro che tantissime aziende italiane, piccole e medie, sono state in grado di capire questa nuova rivoluzione e hanno saputo approfittare delle diverse opportunità che lo stato ha creato per questi tipi di progetti. Molte altre, ancora credono che tutto rimarrà immutabile, che questa quarta rivoluzione non sia per loro o che il loro business o la loro struttura non abbiano bisogno di essere migliorate da quest’opportunità storica.


Facendo in questo modo rimarranno nell’ultima rivoluzione, quella del 1970, con una vecchia mentalità e una cultura aziendale che non permetterà il cambiamento e lo sviluppo tecnologico che migliori le loro imprese. Se questo è vero, come paese, come faremo a competere nei prossimi anni in mercati così difficili, innestabili e competitivi? Quale futuro daremo ai nostri giovani? Serve svegliarsi e agire velocemente, non ci rimane molto tempo, i cambiamenti non avvengono da un giorno all’altro, serve lavorare duro. Ancora ce la possiamo fare! Che ne pensate?

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