La metà del 2022 si avvicina. Secondo l’indagine diffusa da Unioncamere, solo una impresa su 3 è pronta a cogliere le opportunità delle nuove risorse espressamente dedicate al sistema produttivo dal PNRR. Questo dato non è incoraggiante.
Si sono attivate, per aderire ai progetti del PNRR, il 16% delle PMI italiane, mentre un altro 13% ha in programma di farlo. La cosa più grave è che l’80% delle imprese di minori dimensioni non ha nemmeno in programma di avvalersi di queste risorse, eppure sono proprio loro le più bisognose di fondi per potersi sviluppare.
Inoltre, non è sicuro che il 100% di quelle aziende che si sono attivate nella richiesta di fondi li otterranno o che arriveranno in fondo al processo di finanziamento. Ancora, quelle che hanno in programma di farlo non vuol dire che lo faranno veramente. Fate voi i conti allora!
Detto ciò, mi sembra di capire che i nostri imprenditori stanno pensando ad altro. Non vedono il PNRR come una vera opportunità per portare le loro aziende ad un livello più alto, sia di produttività, marginalità ed innovazione. In questo modo stiamo togliendo all’Italia la possibilità di riposizionarsi all’interno dell’Europa e del Mondo. È così che, non capendo la portata del PNRR, perderemo i vantaggi del Next Generation EU, programma pensato anche per dare ai nostri giovani la possibilità di avere un futuro migliore.
Il tempo è poco ma ancora possiamo prendere coscienza dell’importanza del PNRR e salire sul treno della digitalizzazione e l’IOT, dell’efficienza di processo e di prodotto, delle pari opportunità per le donne e i ragazzi, del risparmio energetico, ecc.
Voi che ne pensate? Cosa sta succedendo? Cosa non abbiamo capito?
Kommentare